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(Frequently Asked Question)


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Domande e Risposte

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- Pesi, volumi e dosaggi

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VARIE

 

- FANS ed asma, esistono correlazioni?

I farmaci da automedicazione, ossia quei farmaci che, per la loro composizione e il loro obiettivo terapeutico, sono concepiti e realizzati per essere utilizzati senza l'intervento di un medico, possono essere acquistati autonomamente per trattare disturbi di lieve entità e di breve durata. Nei pazienti che soffrono di asma anche questi i farmaci, normalmente molto sicuri per la maggior parte delle persone, possono rappresentare un rischio. Quali sono i farmaci da evitare? Quali rischi comportano? 

L'aspirina e gli altri antiinfiammatori non steroidei (FANS es. ibuprofene, naproxene, diclofenac) possono causare broncospasmo in alcuni individui predisposti. I pazienti asmatici rappresentano notoriamente una categoria a rischio per questo effetto indesiderato tanto che, mentre nella popolazione generale questa ipersensibilità nei confronti dell'aspirina e degli altri FANS è limitata allo 0,3% delle persone, negli asmatici l'incidenza sale al 20%, il che significa che un asmatico su 5 potrebbe manifestare broncospasmo. La letteratura riporta casi di decesso in seguito all'assunzione di FANS da parte di pazienti che soffrivano di asma. Va sottolineato inoltre che vanno evitate anche le preparazioni destinate ad essere applicate localmente, poiché l'applicazione sulla cute di una crema o di un gel a base di FANS può comportare l'assorbimento sistemico del principio attivo. E' questa la ragione per cui le ditte produttrici delle numerose preparazioni topiche in commercio ne controindicano l'impiego negli asmatici e nei pazienti con precedenti reazioni di ipersensibilità ad un FANS (sintomi di asma, rinite allergica o orticaria). 
Nei pazienti asmatici così come nei soggetti che abbiano manifestato crisi di broncospasmo ed altri fenomeni allergici dopo l'assunzione di un FANS il paracetamolo (es. Efferalgan, Tachipirina, Sanipirina) rappresenta l'analgesico-antipiretico più sicuro. 
I pazienti con asma inoltre devono evitare i farmaci contenenti tartrazina, un colorante artificiale che può causare reazioni di ipersensibilità a livello polmonare simili a quelle indotte dai FANS. Di volta in volta occorrerà escludere la presenza di questo colorante, spesso indicato come E 102, anche dai farmaci da banco. Nell'indecisione, il farmacista può essere d'aiuto. 
Per contro, gli antistaminici (es. Polaramin, Zirtec), che spesso vengono controindicati in caso di asma per il fatto che rendono più dense le secrezioni bronchiali con formazione di tappi di muco che potrebbero precipitare una crisi d'asma, in realtà molto di rado si rendono responsabili della comparsa di questo effetto indesiderato, tanto che la stessa FDA statunitense ha rimosso dai foglietti illustrativi la controindicazione all'uso per i pazienti asmatici. In molti asmatici che soffrono di rinite allergica stagionale l'uso degli antistaminici per attenuare i fastidiosi sintomi, non si accompagna in genere alla comparsa di effetti indesiderati evidenti.
Il paziente asmatico deve comunque sempre riferire al farmacista la sua condizione e i farmaci che sta assumendo. Il farmacista potrà offrire consigli non solo per la risoluzione del problema presente ma anche sulla corretta modalità di assunzione della terapia e sulla eventuale comparsa di effetti indesiderati. 
Il farmacista infine può aiutare il medico ad identificare una malattia asmatica non riconosciuta. Un acquisto frequente di sciroppi o sedativi per una tosse notturna persistente e fastidiosa potrebbe nascondere in realtà un sintomo asmatico.

 

- E' vero che l'ammoniaca guarisce dalle punture d'insetto?

Per prima cosa, se nella pelle è rimasto il pungiglione è necessario rimuoverlo con delle pinzette: una manovra che deve essere eseguita con molta cautela in quanto schiacciando il pungiglione si può involontariamente iniettare altro veleno in esso contenuto. 
Dopo aver disinfettato la puntura con acqua ossigenata si deve passare sopra un batuffolo di ovatta imbevuto di ammoniaca (disattiva il veleno) e poi applicarvi un impacco freddo o, ancora meglio, un cubetto di ghiaccio (rallenta l'assorbimento); infine va applicata una pomata antistaminica. 
Se la persona è stata punta in bocca è necessario farle fare dei gargarismi con acqua fredda salata (due cucchiaini di sale fino per bicchiere d'acqua). Per attenuare il dolore si può mettere in bocca un cubetto di ghiaccio. Un vecchio rimedio popolare era quello di cospargere il punto colpito di urina (che contiene ammoniaca): in situazioni d'emergenza può essere una misura utile.
Se, nonostante questi trattamenti, la zona colpita rimane gonfia e dolente è necessario rivolgersi al medico. 
Nel caso la puntura d'insetto dovesse dare luogo a una reazione allergica (shock anafilattico), è bene chiamare subito l'ambulanza. I sintomi dello stato di shock sono: pallore, sudorazione, con sensazione di vertigine, tosse, difficoltà respiratorie, debolezza, perdita di conoscenza, gonfiore intorno alle labbra e agli occhi. In attesa che arrivi il soccorso l'infortunato va fatto sdraiare e la respirazione va tenuta costantemente sotto controllo perché potrebbe esserci bisogno della respirazione artificiale. 

   

GLI ANTIBIOTICI     torna all'indice

 

Gli antibiotici sono tra i farmaci più utilizzati Spesso, però, si nutrono dubbi sulle modalità di assunzione, sulla durata della terapia, sulle possibili interazioni, sugli effetti collaterali. Ecco alcuni degli interrogativi più frequenti e le risposte degli esperti.
 
Ho iniziato una terapia con un antibiotico. Lo prendo da due giorni e sto già molto meglio. Posso interrompere la cura? 
No, poiché anche se si sta meglio l’antibiotico sta ancora lavorando e smettere significherebbe vanificare i risultati ottenuti. Inoltre quando una terapia antibiotica viene interrotta prima del tempo i microrganismi, rimasti ancora vivi, possono sviluppare resistenza nei confronti di quel dato antibiotico.

Esiste una durata standard per la terapia antibiotica? 
In genere la durata è di cinque giorni. Per alcuni antibiotici sono sufficienti tre giorni. In certe infezioni, come la tubercolosi è necessario proseguire la cura per periodi lunghi. In altri casi, invece può bastare anche una singola somministrazione. 

ll medico mi ha prescritto una terapia con un antibiotico della durata di cinque giorni. Ho fretta di guarire, posso aumentare la dose giornaliera e finire la cura prima? 
No, la dose e i tempi della terapia prescritta dal medico non devono essere mai modificati. Inoltre per alcuni antibiotici come gli aminoglucosidi una dose anche di poco superiore a quella indicata può essere tossica. 

Cos’è la resistenza batterica? 
I microrganismi, per loro natura, hanno la capacità di adattarsi e di sopravvivere anche in condizioni ambientali difficili. Questo accade anche con gli antibiotici: i batteri modificano il proprio metabolismo e i propri meccanismi vitali e un antibiotico che prima era efficace può non esserlo più. 

Gli antibiotici vanno presi a stomaco pieno o a stomaco vuoto? 
Dipende dall’antibiotico: alcuni vanno presi subito prima dei pasti, altri un’ora prima di mangiare o dopo la digestione, poiché possono esservi delle interazioni con alcuni alimenti. Il latte ad esempio riduce l’assorbimento di alcune tetracicline. È sempre opportuno, quindi, leggere con attenzione le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo.

È vero che durante una cura con antibiotici non è consigliabile assumere bevande alcoliche? 
Gli effetti dell’assunzione concomitante di antibiotici e alcol varia a seconda dell’antibiotico e dello stato clinico del paziente. Alcuni antibiotici, come ad esempio il metronidazolo, se associati all’alcol possono dare sintomi come vomito, diarrea e aumento della fraquenza cardiaca. 
Quindi è meglio evitare l’alcol per tutta la durata della terapia.


Prendo un contraccetivo orale e ho iniziato una terapia antibiotica della durata di tre giorni. Ci può essere interazione tra i due farmaci?
Sì, i contraccetivi orali contenenti estrogeni possono non funzionare se si assumono antibiotici come le penicillinie e le tetracicline.

Sono al quarto mese di gravidanza e devo prendere un antibiotico per l’otite. Ho sentito che questi farmaci sono controindicati se si aspetta un bambino. È vero? 
In gravidanza la maggior parte degli antibiotici è controindicata , ma sicuramente il medico avrà prescritto una penicilline oppure una cefalosporina, farmaci sicuri in gravidanza. 

Ho un bambino di un mese e lo sto allattando. Il medico mi ha prescritto un antibiotico per la sinusite. Posso continuare ad allattare? 
Molti antibiotici passano nel latte materno, causando reazioni allergiche o diarrea al neonato quindi è consigliabile non allattare il bambino durante la terapia.

Ho febbre e raffreddore da due giorni, posso prendere l’antibiotico? 
La febbre è solo un sintomo e potrebbe trattarsi di un’infezione virale su cui gli antibiotici non hanno alcun effetto. È consigliabile quindi rivolgersi al proprio medico che valuterà la causa della febbre e prescriverà una cura adeguata

Mio figlio ha la polmonite e il medico gli ha prescritto delle iniezioni di antibiotico. Ha sempre avuto paura degli aghi, può darmi lo stesso antibiotico in compresse? 
È necessario chiedere al proprio medico perché la via di somministrazione di un antibiotico dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione. Addirittura se l’infezione è particolarmente grave si procede all’infusione endovenosa. Quindi se il medico le ha prescritto le iniezioni ci saranno delle ragioni valide. 

Mio padre ha fatto dei cicli di antibiotici per un’infezione alle vie urinarie. Il problema però non si è ancora risolto e il medico mi ha detto di fare un antibiogramma. Cos’è? 
L’antibiogramma è un esame che permette di individuare con precisione il microrganismo responsabile dell’infezione per scegliere un antibiotico specifico che agisca in modo mirato. 

La prossima settimana devo togliere un dente. Il dentista mi ha prescritto un antibiotico da iniziare due giorni prima dell’estrazione. Come mai? 
In alcuni casi gli antibiotici si prendono a scopo preventivo per evitare che dopo l’estrazione sopraggiungano delle infezioni. Lo stesso accade quando ci si deve sottoporre ad un intervento chirurgico.

Sto prendendo un antibiotico per l’otite e mi è venuta la diarrea. C’è una relazione tra le due cose? 
Può esservi una relazione. Nell’intestino ci sono dei batteri, noti come flora batterica intestinale, che sono batteri “buoni”, ossia utili al nostro organismo. Gli antibiotici, oltre ad agire sui batteri “cattivi”, spesso distruggono anche quelli utili provocando uno scompenso del bilancio dei liquidi e il risultato è la diarrea. 

In caso di diarrea in seguito all’assunzione di antibiotici, come devo comportarmi? 
È possibile assumere dei fermenti lattici per ristabilire la flora batterica intestinale. Però se la diarrea persiste, è necessario rivolgersi al medico, poiché potrebbe trattarsi di una malattia intestinale grave, la colite pseudomembranosa, associata all’uso dell’antibiotico. 

Sto terminando una cura di antibiotici e domani parto per le vacanze. Potrò prendere il sole senza problemi? 
È consigliabile usare uno schermo protettivo, poiché molti antibiotici possono aumentare la sensibilità ai raggi solari, favorendo la comparsa di rash cutanei, arrossamenti, prurito o scottature. 

Perché gli antibiotici si possono acquistare solo dietro presentazione di ricetta medica? 
Innanzitutto perché è necessario che vi sia una diagnosi ben precisa che indirizzi verso l’uso di un antibiotico e non di un altro farmaco, poi perché gli antibiotici hanno spettri di azione differenti. Inoltre, in alcuni casi, come nell’insufficienza epatica o renale, sono controindicati. 

Mio padre ha i denti gialli e mi ha detto che la causa sono gli antibiotici presi da bambino. Mi può dire qualcosa in più? 
Probabilmente sono state prescritte le tetracicline, antibiotici che si depositano nei denti in fase di crescita causando una tipica colorazione gialla. Le tetracicline non dovrebbero essere somministrate a bambini sotto i 12 anni.

 

LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE     torna all'indice

 

Cosa devo fare se ho dimenticato di prendere la pillola?
Con la dimenticanza di una o più pillole il rischio di gravidanza dipende dal momento in cui si è verificata la dimenticanza. Le settimane immediatamente precedenti o immediatamente successive al periodo di sospensione o alle quattro pillole prive di ormoni (nelle confezioni a 28 compresse) sono le più a rischio.
Se sono trascorse meno di 12 ore dall'ora consueta di assunzione, è necessario assumerla immediatamente e proseguire il trattamento all'ora abituale. In questo caso l'efficacia contraccettiva non viene alterata.
Se sono trascorse più di 12 ore dall'ora consueta di assunzione occorre attenersi alle seguenti indicazioni:
se ci si trova nella prima o nell'ultima settimana di assunzione della pillola, è necessario assumere immediatamente l'ultima pillola dimenticata, non assumere le altre pillole dimenticate e proseguire con la consueta assunzione le restanti pillole. Se sono trascorsi più di 3-4 giorni di mancata assunzione è consigliabile sospendere l'assunzione ed eventualmente consultare un medico prima di ricominciare. Se si sono avuti rapporti sessuali nei giorni precedenti la dimenticanza è necessario valutare la possibilità di un rischio di gravidanza. Nei sette giorni successivi la dimenticanza è necessario adottare un sistema contraccettivo supplementare (es. preservativo). Se ci si trova nell'ultima settimana di assunzione è necessario non effettuare la pausa di sospensione o nel caso di confezioni con compresse inattive, passare ad una nuova confezione immediatamente evitando di assumere le quattro compresse bianche inattive.
Se ci si trova nella seconda settimana di assunzione: è necessario assumere immediatamente l'ultima pillola dimenticata, non assumere le altre pillole dimenticate e proseguire con la consueta assunzione le restanti pillole. Solo in caso di dimenticanza di 3 o più compresse deve essere adottato un sistema contraccettivo supplementare (es. preservativo) nei sette giorni successivi la dimenticanza.


Quali sono i farmaci che interferiscono con la pillola anticoncezionale?
I farmaci di uso comune che possono alterare l'efficacia contraccettiva della pillola sono: antibiotici (per esempio: rifampicina, amoxicillina, ampicillina, oxacillina, eritromicina, tetracicline), antiepilettici, barbiturici, carbone vegetale e alcuni lassativi (Tabella I). L'assunzione contemporanea della pillola con questi farmaci può interferire in modi diversi. Può verificarsi una riduzione dell'efficacia contraccettiva della pillola, oppure la pillola può modificare l'effetto del farmaco assunto.
L'assunzione di questi farmaci non impedisce l'uso della pillola ma rende necessario l'uso di un metodo contraccettivo aggiuntivo per tutto il periodo di assunzione dei farmaci stessi e per sette giorni dopo la loro interruzione. Se questi sette giorni oltrepassano la fine della confezione, il ciclo di trattamento successivo dovrà essere iniziato immediatamente senza intercalare alcun periodo di interruzione. In questo caso la mestruazione non avverrà finché anche la nuova confezione non sarà terminata. Solo in caso di assunzione di rifampicina (un antibiotico in commercio con i nomi di Rifocin, Rifadin, Rifapam, Rifinah 300), il metodo contraccettivo aggiuntivo dovrà essere usato per quattro settimane dopo la fine del trattamento.
E' importante informare il medico prima della prescrizione della pillola di tutti i medicinali che si assumono, ed è altresì importante informare il medico del fatto che si assume la pillola all'atto della prescrizione di nuovi farmaci.

 

FARMACI DI USO COMUNE CHE POSSONO RIDURRE L'EFFICACIA DELLA PILLOLA
(Tabella I)

ANTIBIOTICI

Amoxicillina 
Amoxicillina + ac. Clavulanico 
Ampicillina 
Bacampicillina 
Carbenicillina 
Clindamicina + Cefalexina 
Cloramfenicolo 
Cotrimossazolo 
Doxiciclina 
Eritromicina 
Griseofulvina 
Isionazide 

Metronidazolo 
Minociclina 
Nitrofurantoina 
Neomicina 
Oxacillina 
Penicillina 
Rifampicina 
Rifabutina 
Tetraciclina

ANTIEPILETTICI 
 Barbesaclone 
Carbamazepina 
Fenitoina sodica

Fenobarbital 
Oxcarbazepina 
Primidone 
ALTRI PSICOFARMACI

Clordiazepossido 
Metadone 
ANALGESICI

Fenilbutazone 

FITOTERAPICI

Hypericum perforatum

VITAMINE
Acido Ascorbico 

ANTIVIRALI
Ritonavir 

 
N.B.: Questi sono i nomi dei principi attivi dei vari farmaci che in commercio assumono svariati nomi. La presenza di una di queste sostanze può essere verificata nel foglietto illustrativo.

 

PESI, VOLUMI E DOSAGGI     torna all'indice

 

- A quanti grammi corrisponde un cucchiaio di sciroppo?
Chi non si è mai chiesto quanto pesa lo sciroppo contenuto in un cucchiaio da minestra?
Per soddisfare tutte le curiosità legate al volume dei farmaci ed al loro peso, ecco a di seguito una tabella di conversione tra volumi di uso comune e pesi equivalenti.

 

DAL VOLUME AI GRAMMI

 

Liquido cucchiaio da minestra cucchiaio da dessert 

cucchiaino da 

caffè

 Acqua 15 grammi 10 grammi 5 grammi
 Liquidi acquosi 16 grammi 12 grammi 5 grammi
 Tintura e liquidi alcolici a 60° 12 grammi 9 grammi 3 grammi
 Sciroppi 21 grammi 16 grammi 6,5 grammi
 Olii 12 grammi 9 grammi 3 grammi

   

DAI GRAMMI ALLE GOCCE

 

1 grammo gocce corrispondenti
 Acqua distillata 20
 Tinture alcoliche 52/60
 Olii essenziali 50
 Soluzioni acquose 20

  

     

SCADENZA E DEPERIBILITA'     torna all'indice

 

- Qual è la validità del farmaco in base alla forma farmaceutica?
Su tutte le confezioni, con il lotto e la data di fabbricazione, è riportata la scadenza. La scadenza indicata sulla confezione va riferita alle confezioni integre, correttamente conservate. Dopo la loro apertura la deperibilità del prodotto è in funzione della sua forma farmaceutica.
 

FORMA FARMACEUTICA VALIDITA' (Salvo diversa indicazione) 
 

colliri (flaconcino) 15-20 giorni 
colliri (monodose) scadenza confezione 
compresse blister scadenza confezione 
compresse flacone 4-6 mesi 
fiale endovena pochi minuti 
fiale intramuscolo pochi minuti 
gocce 1-2 mesi 
gocce per naso 15-20 giorni 
granulati barattolo 1-2 mesi 
granulati busta 5 giorni 
polveri da sciogliere 5 giorni 
pomate tubo 2-3 mesi 
pomate oftalmiche 15 giorni 
pomate vaso 5-7 giorni 
sciroppi 1-2 mesi 
siringhe pochi minuti 
spray per naso 15-20 giorni

 
In caso di dubbio non esitare a consultare il tuo farmacista 

 
- Qual è il limite massimo di validità?
Il limite massimo ammesso è di cinque anni, termine ultimo entro il quale le confezioni conservate nel rispetto delle specifiche disposizioni possono essere utilizzate.
 
- Cosa succede dopo la scadenza del farmaco?
Dopo la scadenza l'attività del farmaco può diminuire e quindi il dosaggio non essere più corrispondente a quello indicato in etichetta, oppure - più di rado - si potrebbero formare sostanze potenzialmente pericolose.
Dove si gettano i farmaci scaduti?
Evita di gettare i farmaci scaduti con i normali rifiuti.
All'esterno delle farmacie sono collocati appositi contenitori per la raccolta differenziata dei farmaci scaduti (nei limiti del possibile, per non ingorgare i contenitori, evita di buttare anche le confezioni esterne che sono di cartoncino).

 

- Anche i prodotti cosmetici e dietetici possono scadere?
Attenzione: 
Il concetto di validità o scadenza può essere esteso ai prodotti cosmetici e dietetici anche se non è espressamente riportata in etichetta; se hai dubbi chiedi informazioni al tuo farmacista.
 
- I farmaci aperti restano validi fino alla data di scadenza?
Alcuni farmaci, una volta aperti, possono scadere prima della data riportata sulle confezioni, che è valida solo se restano intatti e conservati nelle condizioni prescritte.
Infatti, la luce, l'aria, l'umidità, gli sbalzi di temperatura, possono deteriorare anzitempo il contenuto, così come le ripetute aperture della confezione possono causarne la contaminazione o l'inquinamento. Per questo motivo è opportuno annotare sulla confezione la data di prima apertura ed è consigliabile ricavare dalla seguente tabella - riportata a titolo prudenziale ed indicativo - il periodo di validità, ove non fosse specificamente indicato sul foglietto illustrativo o nell'etichetta.

 
- Le compresse in blister, se la confezione è già aperta, restano valide?
Le confezioni aperte hanno una validità ridotta ma fanno eccezione i farmaci confezionati singolarmente, come le compresse in blister.
 
MEDICINE IN CASA    
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- Quali medicine tenere in casa? 
E' difficile dare una risposta esauriente, forse è più corretto fare un elenco di quei prodotti che non dovrebbero mai mancare, elenco che potrai completare con quei farmaci specifici che la tua condizione può richiedere.
 
- Quali sono i farmaci da tenere in casa?
Farmaci elencati per categoria farmaceutica: 
Antidiarroico; antidolorifico; antifebbrile; antispastico; antistaminico cpr; antistaminico pomata; carbone attivo; collirio; digestivo; disinfettante; emostatico; fialette odontalgiche; lassativo; pomata cicatrizzante; pomata per contusioni; pomata per ustioni; sciroppo per la tosse; stick per puntura di api;

 
- Quali sono gli articoli sanitari da tenere in casa? 
Articoli sanitari, acqua ossigenata, bende, garza, borsa per acqua calda, borsa per ghiaccio o ghiaccio istantaneo, compresse di garza, cerotti medicati, cerotto rocchetto, cotone idrofilo, fazzoletti di carta, forbici, laccio emostatico, misurini, pinzette, siringhe sterili, spille di sicurezza, succhiaveleno, termometro, tappi auricolari. 

 

Cosa è bene tenere in casa per la cura dei bambini?
Molte mamme tendono a riempire l’armadietto di medicinali. In realtà i farmaci veramente indispensabili sono pochi e, in ogni caso, prima di somministrarli è necessario sempre consultare il pediatra:
i medicinali contro la febbre sono quelli più spesso utilizzati per i bambini: questi farmaci agiscono anche come antidolorifici, perciò bisogna usarli su indicazione del medico, così da non correre il rischio di mascherare un dolore che potrebbe essere la spia di malattie più gravi; 
lo stesso dicasi per i cosiddetti antispastici, utili contro il mal di pancia; 
può essere utile avere a disposizione qualche supposta di glicerina o i microclismi già pronti: con i bambini è sempre meglio non utilizzare i lassativi per bocca, che possono essere irritanti per la parete dell’intestino; 
soprattutto nei mesi invernali, è utile avere a disposizione uno sciroppo emolliente per la tosse, soprattutto se la tosse è persistente e disturba il sonno notturno; 
utili anche le gocce per il mal d’orecchio, in caso di otite, e le gocce decongestionanti per il naso; 
è bene tenere in casa un digestivo in forma effervescente che può facilitare la digestione e risolvere molti casi di vomito da acetone, frequente fino all’età scolare; 
consigliabili anche le pomate per traumi e contusioni che, usate tempestivamente, favoriscono il riassorbimento di contusioni ed ematomi; 
da non dimenticare un disinfettante che non bruci, garze e cerotti. 

Ci sono poi alcuni comportamenti da evitare sempre, ovvero: 
non somministrare antibiotici di propria iniziativa anche se sono in casa e sono già stati usati in precedenza: chiedere sempre consiglio al pediatra; 
non insistere nel cercare di curare in modo casalingo disturbi che non si risolvono in breve tempo; 
è preferibile non applicare polveri cicatrizzanti su ferite, superficiali o meno. Queste formano una crosta difficilmente asportabile che favorisce le infezioni e rende difficile, in caso di bisogno, l’intervento del medico.

 

MEDICINE IN VIAGGIO     torna all'indice
  

Se la destinazione del viaggio è all' interno della Comunità Europea, ricorda di ritirare presso la Unità Sanitaria Locale il modello E111 che dà diritto di usufruire delle stesse prestazioni dei residenti.
Portate con voi, nel quantitativo necessario, i farmaci che usate abitualmente e, se possibile, la relativa prescrizione medica. Predisponete un elenco ed in ogni caso consultate preventivamente il medico e il farmacista.
 
 

- All' estero i farmaci conservano lo stesso nome?
Spesso i farmaci all'estero hanno un nome diverso, in questo caso può essere utile annotare in modo completo il loro principio attivo ed il dosaggio.
 
- Durante il trasporto dove vanno riposti i farmaci?
Conservate nel bagaglio a mano i prodotti che potrebbero occorrere, evitando loro gli shock termici tipici delle merci trasportate in aereo o in nave;
 

- E i farmaci che devono mantenere una certa temperatura?
Esistono contenitori speciali per prodotti, come l'insulina, che devono rispettare particolari fasce di temperatura.
 
- Come ci si deve comportare al di fuori dell' Unione Europea? 
· vaccinazioni e chemioprofilassi antimalarica: programmare entrambe per tempo informandosi dei problemi specifici della zona in cui ci si reca; 
· vaccinazioni: alcuni Paesi richiedono obbligatoriamente specifiche vaccinazioni (es. febbre gialla). Informarsi presso il Servizio internazionale per le vaccinazioni, il Consolato o l'Agenzia di viaggi; 
· informarsi presso la Unità Sanitaria Locale se esistono specifici accordi bilaterali e farsi rilasciare la documentazione necessaria; 
· assicurazione sanitaria privata: verificare la scadenza, se è valida all'estero e portare con sè una copia del contratto; 
· passaporto sanitario: può essere utile portare con sè una copia compilata dal medico curante. 

 


 

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