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ALLERGIE
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Le
Allergie in generale: prevenzione, diagnosi e cura
Che cos'è l'asma?
Come si contrae la congiuntivite? Quali sono i soggetti più
vulnerabili? Ecco le risposte ai dubbi più frequenti e i
consigli utili per riconoscere i sintomi.
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Che
cosa si intende per allergia?
Per
allergia si intende una risposta anomala del
sistema immunitario, scatenata dal contatto con sostanze
estranee all’organismo che comunemente sono innocue.
Nei bambini
ereditariamente predisposti, le allergie causano sintomi,
infiammazione, patologie a carico di differenti organi ed apparati:
Il bambino
ereditariamente predisposto (spesso si tratta di un bambino
nato da genitori allergici), quando viene
a contatto con
sostanze estranee normalmente innocue (gli allergeni),
produce con molta facilità e in grande quantità un tipo di
anticorpi, le immunoglobuline E (reagine, IgE)
che scatenano le reazioni allergiche e le malattie allergiche.
L'allergia è
quindi una condizione in cui il sistema immunitario riconosce una
sostanza estranea normalmente innocua (l’allergene), come se fosse
un agente aggressivo da cui difendersi energicamente scatenando una
violenta reazione infiammatoria. |
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Chi
rischia di diventare allergico?
L’allergia può
comparire ad ogni età, anche nel primo anno di vita ed è
proprio influenzata dalla predisposizione genetica.
Se mamma e papà
non sono allergici, il rischio che un figlio sia allergico è pari
al 10 - 15%.
Se uno dei genitori è allergico, il rischio sale al 30% mentre se
entrambi i genitori soffrono di una malattia allergica, il rischio
raggiunge il 60 - 80%. |
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Quali
sono le forme allergiche più comuni?
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La
rinite allergica
-
La
congiuntivite allergica
-
L’asma
- L’eczema
o dermatite atopica
-
L’orticaria |
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Che
cos’è la rinite allergica?
L’infiammazione
della mucosa nasale causa prurito, starnuti, scolo nasale
acquoso e sensazione di naso chiuso; il bambino si strofina
ossessivamente la punta del naso (il cosiddetto “saluto
allergico”).
Quella
perenne è causata dall’inalazione di allergeni
prevalentemente domestici (soprattutto gli acari della polvere che
si nutrono di forfora umana), mentre quella stagionale
è causata dai pollini (graminacee, parietaria, ulivo,ecc.) e da
alcune muffe (alternaria,…).
Vedi:
La
rinite allergica |
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Che
cos’è la congiuntivite allergica?
La
congiuntivite allergica, spesso associata alla rinite (oculorinite),
consiste in una infiammazione dell’occhio.
Sarà
perenne o stagionale a seconda che sia causata da un
allergene presente tutto l’anno o soltanto in determinati periodi
dell’anno.
L’occhio è
arrossato, lacrima e il bambino avverte la sensazione di avere
“sabbia negli occhi”; il prurito è tanto intenso che il bambino
continua a strofinarsi gli occhi con le mani peggiorando
ulteriormente l’infiammazione.
Gli occhi sono talmente infiammati che il bambino con congiuntivite
allergica è molto infastidito anche dalla luce solare.
Vedi:
Congiuntivite |
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Che
cos’è l’asma?
L’asma è
una malattia infiammatoria cronica dei bronchi,
caratterizzata da respiro faticoso e sibilante.
È di
difficile diagnosi prima dei 5 anni di età in quanto il
respiro sibilante è frequente nella prima infanzia anche nei
bambini non allergici, dipende infatti dal diametro molto piccolo
dei bronchi.
Nei bambini piccoli
i bronchi si intasano facilmente in corso di infezioni virali acute
con sintomi molto simili a quelli dell’asma allergico.
Se gli episodi di
ostruzione bronchiale e di sibili espiratori continuano o iniziano
dopo i 5 anni di età, si può parlare di una vera e propria asma
bronchiale cronica che, nella grande maggioranza dei casi, è
di origine allergica.
Può anche iniziare
con tosse secca e stizzosa ma, aggravandosi, si fa evidente lo
spasmo dei bronchi e si avvertono fischi e sibili durante
l’espirazione dell’aria perché si accentua il restringimento
del lume bronchiale.
Il bambino avverte
difficoltà respiratoria, è agitato, il respiro si fa affannoso e,
se l’ostruzione è molto grave, può presentare colorito scuro
(cianotico) per insufficiente ossigenazione dei tessuti.
Vedi:
L’asma |
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Che
cos’è l’eczema o dermatite atopica?
L’eczema
o dermatite atopica è una malattia infiammatoria della pelle
ad andamento cronico-ricorrente caratterizzata da infiammazione
intensamente pruriginosa.
Nella fase acuta
prevale la presenza di papule, vescicole e secrezione sierosa,
mentre nella fase cronica predomina la secchezza e l’ispessimento
della pelle (la cosiddetta lichenificazione).
L’infiammazione
si accompagna ad una esagerata reattività della pelle; viene così
a crearsi un circolo vizioso e la malattia diventa cronica. La pelle
è arrossata, il prurito è intenso, sono presenti piaghe (fissurazioni)
per lo più nelle pieghe del collo, delle ascelle e dell’inguine.
Il grattamento peggiora l’infiammazione e facilita l’infezione
della pelle da parte di batteri come lo stafilococco.
L’eczema atopico
ha molte caratteristiche in comune con le malattie allergiche: la
familiarità per malattie allergiche, gli alti livelli di IgE, la
presenza di anticorpi IgE diretti contro vari allergeni e la
frequente presenza nello stesso bambino di altre malattie allergiche
come rinite ed asma bronchiale.
Ma l’allergia da
sola non spiega la dermatite allergica. A determinarla,
contribuiscono altri fattori come le infezioni e l’esagerata
sensibilità della pelle a tutti gli stimoli: sfregamento,
cambiamento di temperatura, esposizione ai raggi solarI.
Vedi:
L’eczema
o dermatite atopica |
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Che
cos’è l’orticaria?
L’orticaria
è una reazione della pelle molto ben riconoscibile perché
caratterizzata dalla comparsa di pomfi:
protuberanze della pelle di pochi millimetri o di diversi centimetri
di diametro, in genere di colore pallido ma circondati da un alone
rosso.
Il ponfo causa
intenso prurito e può durare da pochi minuti a diverse ore e può
cambiare di forma.
Talvolta la
protuberanza si estende e diventa cospicua specie alle labbra, alle
palpebre, alle estremità degli arti, ai genitali o ad altre
zone del corpo, prendendo il nome di angioedema.
Nel lattante è
frequente l’angioedema alle mani, ai piedi, al viso ed ai
genitali.
Nel corso della
propria vita circa una persona su 5 presenta almeno un episodio di
orticaria; nel bambino l’incidenza varia dal 5 al 7 % ma si tratta
per lo più di episodi acuti; l’orticaria cronica colpisce
soltanto lo 0.2-1% dei bambini.
Nella maggior parte
dei casi, l’orticaria acuta è scatenata dalle infezioni
e talvolta dall’effetto combinato dell’infezione e dei farmaci
utilizzati per curarla (ad esempio gli antibiotici).
Assai più
raramente è in causa un’allergia alimentare o una parassitosi
intestinale.
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Che
cos’è l’allergia alimentare?
L’allergia
alimentare è una reazione scatenata dall’ingestione di proteine
alimentari come quelle del latte animale, dell’uovo di
gallina, del grano, della soia, del pesce, della frutta e della
verdura.
Colpisce meno
dell’1% dei bambini e nella maggior parte dei casi migliora
spontaneamente entro i 6 anni di vita, quando il bambino diventa
tollerante nei confronti dell’alimento in causa.
Le
manifestazioni causate dall’allergia alimentare possono
essere:
-
gastroenteriche
(anafilassi gastrointestinale – vomito e diarrea, sangue nelle
feci, coliche addominali gravi in conseguenza dell’assunzione
del cibo sospetto);
-
cutanee
(orticaria–angioedema, specie se a carico delle labbra e della
lingua; dermatite atopica);
-
raramente
respiratorie (rinite e asma).
La
promozione dell’allattamento al seno rappresenta lo
strumento principale per ritardare o evitare la comparsa di
manifestazioni conseguenti all’allergia al latte vaccino nel
lattante.
È bene ricordare
che non tutte le reazioni avverse ad alimenti sono da causa
allergica. Reazioni insorte dopo l’ingestione di alimenti
possono essere legate a:
-
tossinfezioni
alimentari acute causate da contaminazione batterica
dell’alimento;
-
reazioni
pseudoallergiche per assunzione di alimenti che
contengono grandi quantità di istamina (per es, fragole,
cioccolato, ecc.), additivi e coloranti, intolleranza a zuccheri
come il lattosio.
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Come
si fa la diagnosi?
La diagnosi
di malattia allergica si basa prevalentemente sulla
storia clinica dei disturbi accusati dal bambino e sui
risultati di indagini specifiche per confermare il
sospetto clinico.
Vedi: Test
allergometrici |
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