La
vaccinazione ha contribuito ad eliminare malattie che nei secoli
passati uccidevano migliaia di persone.
Nel mondo e in Italia ha consentito l'eradicazione del vaiolo ed il
controllo di difterite, tetano, poliomielite, pertosse e altre
patologie trasmissibili.
La
vaccinazione rappresenta pertanto uno straordinario successo
della medicina, permette all’individuo di essere protetto
attivamente contro un determinato germe. È anche la forma di
prevenzione più economica, efficace e di particolare utilità
sociale.
Le
vaccinazioni ad oggi raccomandate dal Ministero della Salute sono
quelle contro difterite, tetano, poliomielite, pertosse, epatite B,
Haemophilus influenzae tipo B, morbillo, parotite, rosolia, oltre a
quelle contro pneumococco meningococco, e varicella (raccomandate
per singoli pazienti).
|
Esistono
rari casi in cui i bambini, al momento di essere sottoposti a
vaccinazione, possono essere identificati come "a rischio di
reazioni avverse".
I
casi si aggirano tra l’1 e il 5 % della popolazione infantile con
una percentuale variabile a seconda del grado di radicamento della
cultura vaccinale sul territorio.
Ai bambini che presentano questo problema viene richiesto di
praticare le vaccinazioni presso un centro specializzato.
|
|
I
bambini considerati "a rischio" sono i pazienti
epilettici, con immunodeficienze, o con accertate sensibilizzazioni
allergiche nei confronti di determinate sostanze.
Inoltre
vi sono condizioni cliniche che suggeriscono/indicano la
vaccinazione per l'elevato rischio associato alla malattia naturale.
In questa categoria ci sono soprattutto prematuri e malattie
croniche (diabete, fibrosi cistica, etc.).
|